Terrazze a picco sul mare, profumi mediterranei e un piccolo paesello incastonato tra gli scogli. Siamo a Riomaggiore, antico borgo della Riviera di Levante, parte del famoso parco delle Cinque Terre. L’Azienda Agricola Possa si trova nel centro storico di questo borgo, a due passi dal mare, dove Samuele Heydi Bonanini, il proprietario, custodisce le sue anfore per l’affinamento del vino. Ci spostiamo in seguito, di qualche centinaio di metri, nell’altra cantina per la degustazione, dove Heydi ci fa assaggiare i suoi vini di punta, il Cinque Terre, Er Giancu, U Neigru.
Il primo è Cinque Terre 2015, un vino bianco grintoso, dalle note citrine, mandorla dolce, minerale, sapido, specchio di una terra mediterranea, circondata da piante aromatiche. Ancora giovane, nonostante esca in commercio un anno dopo, evidenzia la sua grande potenzialità. I vitigni sono 80% Bosco e il 20% vitigni autoctoni come l’Albarola e il Rossese bianco, l’affinamento avviene per 6 mesi in barrique e successivamente viene fatto depositare.
Il vino rosso U Niegru lo assaggiamo direttamente dalla botte, è di 50% Canaiolo e 50% Bonamico, ha profumi freschi, croccanti, di frutta rossa, corbezzolo, alloro, un sentore vegetale che distoglie l’attenzione dal grado alcolico del vino.
Torniamo al bianco, ma ad un bianco di carattere, Er Giancu, una percentuale maggiore di Albarola (circa l’80%) che proviene dalle regioni più alte della vallata. Lunga macerazione per poi passare a qualche mese di acciaio e barrique, danno un vino avvolgente, dai profumi freschi, floreali, agrumati accompagnati da note salmastre.
Samuele è un vignaiolo premuroso ed attento, abbiamo parlato un po’ di come sono state le annate dal punto di vista climatico, e mi ha confessato che l’annata passata è stata particolarmente bella anche se era iniziata con delle difficoltà. Una grandine lo scorso giugno ha danneggiato fortemente le sue viti e ne parlava come se fossero veramente le sue figlie, di come le ha curate ad una ad una. Distribuì calce viva per disinfettare, rame e fece degli infusi di alga e propoli per rafforzarle. Vide i frutti della sua tenacia poco dopo, quando le piante rifiorirono ed erano come nuove.
Una premura, una forza che si manifesta quotidianamente anche nel suo coraggio, nel credere in questa viticoltura eroica, che valorizza quella naturale complicità tra la terra e il mare.