Abbinamento cibo- vino, questo è il dilemma.. tante volte tra sommelier ci si interroga quale vino sarebbe il migliore, perfetto proprio per quel piatto, che ti fa emozionare, battere il cuore e dire “si è lui”. Ma non sempre scatta il colpo di fulmine e pensi ‘ma se invece di un vino fosse un tè, un cocktail o una birra?’ A volte grazie alla casualità nascono le idee e ne è uscito un fantastico abbinamento creativo!
Il luogo di sperimentazione è un bellissimo ristorante della laguna veneziana dove lavoro da un po’ di mesi ormai, chef stellato, location mozzafiato ed un menu degustazione con i fiocchi.
Un abbinamento originale, fuori dagli schemi, divertente ma minuzioso e pensato al dettaglio. È stata una battaglia tra gin, assenzio, vini dolci, chartreuse, tè cinese, whiskey e tanto altro.
La sperimentazione è all’ordine del giorno ma sicuramente di uno ne andiamo veramente fieri e vi racconterò qualche dettaglio.
Il piatto in discussione è un paté di fegato magro di piccione con del foie gras di anatra e pesche marinate con salsa di barolo chinato. Un piatto dalla grande aromaticità, grassezza e persistenza. Noi lo abbiamo pensato con cocktail alternativo: un vino dolce, il moscato di Scanzo (e gioco anche in casa), vino a bacca rossa con un tannino che non eccede ma si fa sentire e che si accosta alla morbidezza del piatto, alla dolcezza della pesca. Un bicchierino di moscato da tuffare nel ghiaccio, accompagnato a qualche goccia di assenzio bruciato al momento con l’apposito cucchiaio e uno zuccherino o in alternativa dello Chartreuse verde. Il risultato è un intreccio di profumo di anice e dei frutti rossi del moscato, il tutto esaltato da una grande freschezza che ripulisce la bocca e il palato. Assaggiato insieme, l’abbinamento è assicurato e gli ospiti rimangono sempre estasiati dall’esperienza nuova che sta vivendo.