Prima di procedere con la piantagione, una cosa importantissima da fare è la scelta del terreno e dello spazio da dedicargli, pensare se quest’ultimo è in una posizione ideale e favorevole per la crescita della pianta.
Questo ovviamente dipende dalla tipologia di bambù che si vuole piantare, dall’effetto scenografico che si vuole creare o dalle finalità di produzione che si vogliono ottenere, come ad esempio ottenere culmi di bambù da commercializzare.
Cosa fare.
Una volta scelto il terreno, deve essere accuratamente lavorato e ad esso deve essere unito della materia organica come letame o compost. Dopo aver preparato il terreno si può procedere con la piantumazione nella quale si deve far attenzione alla distanza tra una pianta e l’altra, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Durante il primo periodo della coltivazione è sconsigliato passare sul terreno con macchinari pesanti, per evitare di compattare ulteriormente il terreno e far sì che le radici non si spandano facilmente. Per i primi due anni è necessario intervenire con irrigazioni a pioggia, e successivamente sarà utile intervenire solo in caso di perdurante siccità.
In primavera, dopo l’uscita dei germogli, è consigliata una concimazione, come nel caso dell’autunno; questo crea un ciclo che favorisce ogni anno la formazione di germogli sani e resistenti.
La pianta, inoltre, attua un’autonoma pacciamatura con le foglie e i culmi che cadono dalla pianta, mantenendo il terreno umido e ricco di humus.
Consigli utili.
Un accorgimento che migliora la vita del bambuseto è quello di tagliare i culmi vecchi e secchi a fine stagione, in modo da permettere all’aria e alla luce di penetrare all’interno della canna.