Al rientro del viaggio in Cina di mia sorella vengo a conoscenza di una particolare tipologia di germoglio, quello di bambù. Decido di andare in un ristorante asiatico per assaggiarlo, e da quel momento mi si aprì un mondo, nel vero e proprio senso della parola. Mi innamoro talmente tanto di questo germoglio che, insieme a mamma e sorella, dopo lunghe ricerche e informazioni raccolte, decidiamo che forse è il caso di dar vita ad una piantagione così detta a “chilometro zero”. Nasce così, nel 2013, la nostra piantagione di bambù dal germoglio commestibile a Treviglio, in provincia di Bergamo.
La pianta.
Il germoglio di bambù si può raccogliere solo dopo 3 o 4 anni di vita della pianta. Non appena si intravede spuntare dal terreno si deve raccogliere, se invece viene fatto crescere diventa legnoso e fibroso, quindi difficile da mangiare.
La raccolta è un processo molto delicato, che deve essere effettuato senza rovinare l’habitat della pianta, quindi con una piccola zappa che consente di intervenire solo sul rizoma stesso, senza danneggiare il resto della coltivazione. Si raccoglie tutti i giorni per ripetute settimane, stimando circa 1 kg di prodotto per mq; questo dipende ovviamente da molti fattori, quali concimazione, andamento climatico, età del bambuseto, varietà, ecc.
L’utilizzo del bambù si sta sempre più espandendo, sia a livello di arredamento eco-sostenibile che a livello alimentare.
“Il cibo del futuro”.
Il germoglio di bambù è stato da tempo definito dalla Punjab University in India il “cibo del futuro”. Questo alimento è un vero e proprio toccasana per la salute in quanto antitumorale, antibatterico, antivirale e antiossidante.
A livello nutrizionale il germoglio è ricco di proteine, carboidrati, amminoacidi (8 dei quali essenziali), minerali, fibre, potassio, calcio, zinco, e vitamine (A, B6, E). Da questo studio si può quindi dedurre che sia un alimento completo a livello nutritivo ma allo stesso tempo per niente calorico. Esso infatti è povero di zuccheri e grassi, indicato per diete ipocaloriche.
In cucina.
Il germoglio di bambù è una valida risorsa in cucina in quanto si adatta a tutti i tipi di cottura o conservazione; fritto, stufato, saltato, sott’ olio o aggiunto a impasti come pizze o focacce, apporta una consistenza gradevole al palato senza modificare eccessivamente il gusto. Esso infatti ha un sapore piuttosto neutro che s avvicina molto a quello del carciofo, con una texture croccante seppur sottoposto a cotture.
Alimento sano, a basso impatto ambientale e dal gusto gradevole: ci rimane da sbizzarrirci tra piantagioni e fornelli!