Cerco il numero di telefono che mi serve. Mi risponde Giovanni, vignaiolo dalla voce simpatica e squillante e in pochi secondi organizziamo la visita. Lunedì mi aspetta e già non vedo l’ora.
Eccoci! Scendo dalle scale del mio appartamento e vedo i miei compagni di avventura, o meglio, di bevute ad aspettarmi! Partiamo per Vo’e attraversando strade collinari e qualche salita, un paesaggio meraviglioso si apre davanti a noi, esattamente in cima ad una collina dove tutti i versanti sono rigogliosi di viti. Mentre aspettiamo il vignaiolo ritardatario, ci inoltriamo tra i filari incolti e ricchi di qualsiasi specie vegetale. Dalla rucola ai fagiolini, dai papaveri alla camomilla. Un orto botanico tra le viti. Questo grazie alla sapiente abilità del vignaiolo di praticare il sovescio, utilizzare cioè un mix di sementi per far si che attraverso le radici di altre specie vegetali arrivi più azoto al terreno. Quindi il terreno su cui crescono le vigne si arricchisce e si impone nei vini stessi, facendo uscire quella mineralità che un suolo calcareo può darti.
Arriva Giovanni e lo seguiamo nella fresca sala degustazioni dove già aveva preparato i bicchieri e qualche bottiglia. Iniziamo subito a bere quindi, penso io!
Porta i due vini spumanti, il Saver e il Primaversa del 2013. Il primo è un glera, dato da una seconda fermentazione con uva passitasi potrebbe definire un prosecco ma non essendo la zona di origine è semplicemente definito un vino spumantizzato e devo dire con ottimi risultati. Dai profumi dei fiori che circondano il verde di quelle vigne e m ricorda anche il tè al limone. Il Primaversa è invece un moscato giallo e lo si sente dai profumi che sprigiona dal bicchiere. Basilico e mandarino cinese, che viene quasi voglia di addentarlo. Un vino comunque piacevole, sapido, fresco e leggero, ideale per un aperitivo estivo. L’Animaversa bianco 2013 è un incrocio manzoni, ovvero un incrocio tra riesling e pinot bianco e qui si sentono entrambe i vitigni: il corpo lo porta il pinot bianco, il profumo il riesling. Un ricordo di gelsomino, e di violetta mi vengono subito alla mente. L’altro vino bianco di Monteversa è il Versavò bianco 2013, qui i lieviti non sono indigeni ma sono selezionati e l’uvaggio comprende il tai, garganega, chardonnay e moscato. Sale puro, una spiccata mineralità che mi ricorda veramente quando a volte al mare mi sedevo sugli scogli e li lo senti il mare come profuma. Così, con i vini bianchi abbiamo terminato.
Iniziamo dai rossi con un vino in sperimentazione, del quale Giovanni non vuole svelare l’identità. Ma i profumi sono quasi inequivocabili: profumi freschi di frutta rossa e quel sentore di foglia di pomodoro che tanti riconducono al cabernet franc ma in questo caso stiamo parlando di Carmenere! Esperimento riuscito direi! Passiamo ora al Versacinto 2012 con merlot, carmenere e cabernet sauvignon. Profumi terrosi, forse ancora un po’ chiuso ma sprigiona la freschezza di un’annata non troppo calda che ha saputo mantenere il frutto croccante. Per concludere, l’Animaversa 2012 è invece un cabernet sauvignon in purezza ed anch’esso esprime con note vegetali un’annata dal clima mite non troppo caldo.
A degustazione finita, Giovanni ci porta a vedere la cantina e le poche barrique, non perdendo occasione di farci assaggiare l’ultimo dei suoi vini direttamente dalla botte! Un vignaiolo davvero simpatico ed entusiasta! L’ora del pranzo si avvicinava e Giovanni ci ha prenotato un tavolo in una bell’osteria sui Colli, l’Osteria la Sgussa. Luogo piacevolissimo, con dei piatti semplici, tradizionali e veramente gustosi. Accompagnati ad altro vino, non può di certo definirsi una giornata sobria la nostra!
Per informazioni: www.monteversa.it