Stavo pensando proprio a lei quando ho deciso di fare una ricerca sul vino messicano.
Frida è un’artista di origini messicane che ho scoperto durante un esame di Storia dell’Arte all’ Università. Ero estasiata nell’ascoltare la mia professoressa che raccontava carismatica le vicende dell’artista, la sua vita sofferta e segnata da un’incidente che l’ha costretta a letto, un amore complicato ma un talento che ha superato questi ostacoli.
Forte e tenace me la sono immaginata con un calice di vino in mano, mentre completa una delle sue opere, oppure a qualche festa tra amici, dove fuma e si diverte. Ho fantasticato su questo vino, magari rosso, sanguigno, corposo e profumato.
Origini
L’attività vinicola messicana ebbe inizio con l’arrivo dei colonizzatori spagnoli ma l’evoluzione della stessa la si deve ad Hugo D’Acosta, produttore vitivinicolo che dall’ entroterra esplorò la Valle de Guadalupe nella Baja e diede vita alla sua prima piantagione nel 1791 a Santo Tomás Mission. Egli trovò in quella vallata un terroir simile alla California e dal 2005 aprì una scuola dove diede inizio ad una vera e propria rivoluzione per il vino messicano. Famosa è la sua prima iniziativa e casa vitivinicola di Casa de Piedra.
Ci sono anche immigrati italiani nella diffusione di vino in Messico. La L.A. Cetto, fondata da piemontesi nella prima metà del 1900, fu una delle prime aziende per la produzione di vino da tavola messicano.
Territorio
La zona è particolarmente vocata alla viticoltura per la sua strategica posizione, la stretta apertura della valle verso l’oceano aiuta a incanalare l’aria fredda verso l’alto. L’acqua scarseggia quindi le viti oltre a non essere soggette a malattie e parassiti danno alle uve intensità e concentrazione. Le notti sono fresche con l’aria che proviene dal Pacifico e passa nelle valli di San Antonio de Las Minas, Santo Tomás e San Vicente. I terreni sono sabbiosi e aiutano sempre al controllo di possibili malattie, dando delle viti sane e vigorose.
I vitigni presenti nella zona sono per la maggior parte internazionali, tra i quali Cabernet Sauvignon, Merlot, Tempranillo, Syrah, Zinfandel, Grenache, Cabernet Franc e Nebbiolo per i rossi; Sauvignon Blanc, Chardonnay e Viognier per i bianchi.
Curiosando tra i siti di varie cantine ho anche scoperto che nella città coloniale di San Miguel de Allende, l’hotel Rosewood riserva uno dei segreti vinicoli meglio custoditi del Paese. La cantina conserva gelosamente duemila bottiglie di vino, e per caso scopro che la stessa è dedicata a Frida Kahlo, dove domina uno dei suoi ritratti all’entrata.
Ora l’unica cosa che potrebbe mai consolarmi è prenotare un volo e scoprire di persona questa splendida terra.